Quando incontro per l'intervista
Roberto Pietropaoli, commercialista, presidente della squadra di
calcetto Real Rieti Calcio a 5, in serie A e proprietario di RL TV,
televisione locale nata ad aprile dello scorso anno ed ora in
difficoltà, mi dice di essere stato mio alunno per qualche
settimana. Lo guardo nel disperato tentativo di ricordare. Dopo aver
sentito il quando e il dove mi viene in mente solo che ero alla mia
prima esperienza d'insegnamento, alla scuola media A.M.Ricci e che di
tempo ne è passato parecchio. Nient'altro. Solo dopo averlo
ascoltato per un po' ritrovo in quella dell'adulto, barba e capelli
brizzolati, la faccia di ragazzino vivace dagli occhi sorridenti di
tanti anni fa.
Ma la vivacità è diventata impeto,
foga di dire, e gli occhi sprizzano elettricità nervosa. Non conosco
la sua vita e posso solo cercare di capire. Dopo la lunga
chiacchierata capisco che c'è molta amarezza. A dolere non è solo
la presa d'atto del fallimento di una iniziativa imprenditoriale. A
fare male è la fatica d'intraprendere nella propria città.
Lo scorso anno, dopo l'inaugurazione di
una nuova televisione dove avrebbero lavorato tanti giovani e qualche
veterano, non per età, ma per mestiere, come Katiuscia Rosati e
Simone Fioretti, scrissi un articolo intitolato “RLTV: un progetto
ambizioso”. Oggi che quel progetto sembra incontrare difficoltà
cerco di rispondere a domande e dubbi: perchè è nata la
televisione? Se ne sentiva il bisogno? Quali motivi possono aver
spinto l'editore ad investire nella quarta emittente locale, ancorchè
regionale? Chi c'è dietro? E dove ha preso i soldi? Le risposte le
ho cercate direttamente alla fonte. Ho trovato un ex alunno e una
gran voglia di rispondere.
Partiamo dalla tua ultima impresa:
come è nata l'idea di diventare editore televisivo?
La mia è una piccola televisione con
degli strumenti più innovativi. La gente pensa che chissà che costo
abbia avuto, invece è quanto spende chi investe in un piccolo
appartamento o nell'apertura di un negozio. Nessuno si fa domande
quando la gente spende soldi in queste cose .
Quanto è costata l'operazione RL
TV?
Meno di 250mila euro. Ma capisco che la
televisione, facendo informazione, può far considerare l'editore un
pericolo. Si pensa subito a Berlusconi. A questo va aggiunta la
reatinità. Che ci vorrà fare questo? Fedeli ha preso Rieti Calcio:
che ci deve fa'? Che ci vuole guadagna'? Perchè Beppe Cattani prende
il basket? Che ci vuole fa'? Io, invece che comprarmi la casa al mare
ho investito in un'attività commerciale. Sono figlio di
commercianti. Mio padre mi diceva che le case non fanno mangiare. E'
l'impresa che ti fa vivere.
Quindi hai pensato di fare impresa
nel campo televisivo.
Esatto! Io da anni faccio il
commercialista con diversi studi, compreso uno a Milano. Ho messo su
famiglia e sentivo il bisogno di stare più a Rieti, dove non ho
tanti interessi come tanti colleghi commercialisti. Io non faccio il
revisore nei comuni o nelle comunità montane. Né faccio il
consigliere regionale. Dieci anni fa sono andato a fare il
commercialista fuori. Volevo tornare anche per stare vicino a mia
madre e ho pensato a un tipo d'investimento diverso.
Ma perchè una televisione?
E' stato un po' per caso. Diciamo che
tutto è cominciato con la presidenza della squadra di Rieti Calcio a
5 e le riprese televisive.Quello
che non capisco è perchè ci siano tanti sospetti intorno alla mia
iniziativa imprenditoriale. E' da lì che ho cominciato a ettere in
piedi un'organizzazione con Katiuscia Rosati e Simone Fioretti. E'
così che è nata una cosa più tecnologica. Senza voler sminuire
nessuno.
Hai tanto personale. Sono costi che
altre televisioni non hanno.
Sì, ma sono tutti lavoratori a
contratto. Parecchi vengono pagati in base a quante ore lavorano. Ci
sono persone che vengono solo alcuni giorni. Ma ci siamo sempre
trovati d'accordo.
Sì, ma poi hai mandato una e-mail
per annunciare il licenziamento. Ti sembra normale?
E a te sembra normale che si usi la mia
televisione per rendere pubblico un comunicato senza che ne sapessi
niente? Non sarebbe stato corretto parlare con me prima?
Anche in passato si sono viste
sfasature tra te e i tuoi giornalisti. Prendiamo la vicenda del
sindaco Petrangeli. Sembrava che tu intendessi licenziare Marco
Fuggetta. Come mai sei tornato sulla decisione?
Non mi sono mai sognato di licenziare
Fuggetta. Petrangeli mi chiamò mentre ero a Perugia per dirmi che
stava per denunciare il giornalista che aveva fatto uno scivolone.
Risposi che Fuggetta era grande e grosso e in grado di difendersi.
Poi ho chiamato Fioretti per dirgli di avvertire Marco. Questo è
quanto. Guarda che c'è una parte della città che sperava che io
dessi una mano a screditare il Sindaco, ma a me non interessa fare
questo. Io sono una persona onesta e nei giochetti della politica non
voglio entrare.
Ma è vero che hai un interesse per
l'appalto comunale delle mense?
Io? Ma quando mai? E chi ne capisce di
mense? Io a Rieti non voglio investire più niente. Riguardo a
Petrangeli, non è venuto nemmeno all'inaugurazione della mia
televisione, né alla partita di venerdì scorso della mia squadra
che è in serie A. Un sindaco dovrebbe sentire l'obbligo di farsi
vedere Figurati se era tra i miei amici! Come non è venuto Perelli,
d'altronde, pur sapendo che io votavo a destra.
Che rapporto hai con l'Onorevole
Melilli?
Ecco un'altra faccenda da spiegare. Ho
conosco Melilli soltanto quando sono diventato presidente della
squadra Rieti calcio a 5. Non avevamo un posto dove giocare. Mi
rivolsi al Presidente della Provincia che non sapeva nemmeno cosa
fosse una squadra di calcio a5. Mi disse subito di non avere soldi.
Chiesi la gestione del Palamalfatti che era in condizioni pessime. Mi
rispose: tu sembri una brava persona, meglio che lo prenda qualcuno
che vederlo buttato nelle condizioni in cui è. Era uno schifo
totale. Siamo arrivati in serie A. Due anni dopo, dopo che io avevo
ripulito tutto, la Provincia ha fatto un appalto pubblico per la
gestione. Lo vinse qualcuno che gli amici in Provincia li aveva
davvero. Non io. Ho dovuto pagare l'affitto a gente che dopo un anno
fu mandata via perchè non pagava.
E poi?
E poi, dopo altre peripezie, una volta
arrivato in serie A, ho dovuto portare la squadra ad allenarsi a
Terni, a Perugia, a Roma. Quello che posso dire è che io non ho mai
preso un soldo pubblico da questa città, mentre ho sempre onorato i
pagamenti. C'è gente che ha preso quantità enormi di soldi
pubblici. Ma nessuno ne parla. C'è uno scandalo su due televisioni
reatine. Perchè nessuno si chiede come è finità? Invece parlano di
Pietropaoli che per far giocare la serie A a Rieti ha dovuto prendere
finanziamenti bancari.
Quindi dietro la tua televisione non
c'è l'appoggio di Melilli..
Ma quando mai? Ma almeno Melilli ha
fatto quanto poteva per aiutare la squadra di Calcio a 5. Tutti gli
altri mi hanno evitato. Cicchetti, Rositani, Petrangeli. Oggi Nobili
solidarizza con i ragazzi di RL TV, ma non ha fatto niente per
aiutare la nostra televisione, né Rieti calcio a 5. Così la
Fondazione. Ho chiesto un contributo per la squadra. Mi ha risposto
di no dopo due anni. Non ho avuto niente dall'Ente del Turismo, né
dalla Camera di Commercio. Ma siamo in serie A da tre anni. Siamo
l'unica serie A in questa città e nessuno se ne occupa.
Ma come ti spieghi tanta
indifferenza?
Te lo spiego io. In questa città si fa
grande fatica ad avere successo se non sei di una famiglia storica e
se non ti butti in politica. Io ho perso mio padre che avevo 22 anni
e mia madre vendeva le scarpe. Me ne sono andato da questa città
proprio perchè ti fa sentire nessuno. Io ho pensato d'investire in
questa città anche per portare del bene. Ora sono stufo e me ne
vado.
Per tornare alla televisione.
Qualche mese dopo l'inizio sono cominciati ad uscire dei giornalisti,
Rosati, Porqueddu, Nicoletti.
Ho dovuto tagliare. Rosati è uscita
per ragioni di famiglia. Ma gli altri due non potevamo permetterceli.
Tagli dolorosissimi. Erano bravi, ma costosi. Ho dovuto licenziarli
per tenere tutto il resto. Speravo che la parte commerciale
decollasse, ma non è andata come speravo. Poi, a dicembre è stata
fatta una riforma che ha ridotto le licenze per i ponti. Io li
affitto, non li posseggo. La cosa ha richiesto un cambiamento
costoso.
Ma il prodotto offerto dalla tua
televisione in cosa si distingue nel sistema dei media locali? Cosa
offre di diverso e di più nel campo dell'informazione?
Questo ci fa entrare in un discorso
diverso. Ed è qui che nascono i veri problemi. E' chiaro che va
offerto un prodotto che faccia venire la voglia di sintonizzarsi sul
canale 677. Io avevo in mente un'informazione sul tipo di Sky, ma i
miei collaboratori non mi hanno seguito
Certo, se si fa una copia di
qualcosa, tanto vale vedere l'originale. Non cambiare abitudini.
Diciamo che la competizione sembra aver aiutato più altri che voi.
Rtr sembra essersi rivitalizzata.
Hai messo il dito nella piaga. Il
contrasto tra me e lo staff nasce proprio dalla diversa idea che
abbiamo di come andrebbe fatta l'informazione. A me piace Sky. ma non
ho i mezzi di Murdoch e siccome i miei collaboratori non mi seguono
ho deciso di lasciare. Speravo che i ragazzi, stimolati, stuzzicati,
riuscissero a fare quello che io contavo di fare. Nello sport ci
siamo riusciti e siamo i primi.
Ma sei davvero deciso a lasciare...?
( Chiamano da Milano. E' una delle due segretarie dello studio
lombardo).
Sì, sì. Andremo avanti fino a quando
non troviamo qualcuno interessato. Io mi sono affidato mani e piedi
a Fioretti e Rosati, ma mi sono fidato troppo. Alla fine sembra che
il problema sia che io urlo, non che non ci vedono. E se non ci
vedono l'impresa non ha futuro. E a me interessa fare impresa, non di
entrare nelle diatribe politiche.
Peccato.
Sì, peccato. Peccato soprattutto che
questa città faccia passare la voglia d'investire a Rieti. La cosa
che mi ha dato più fastidio sai cos'é?
Cosa?
E' stato che invece di capire lo
sforzo, apprezzare quello che abbiamo cercato di fare, magari venire
incontro ai ragazzi che hanno trovato un'occupazione, facendo anche
esperienza, in troppi hanno risposto alla solita maniera disfattista
del “ que te pensi de fa?” “ do bo' ji issu? “ .