mercoledì 26 novembre 2014

Che ci faccio qui? Un Consiglio provinciale in smarrimento

Lunedì scorso, 23 Novembre, si è insediato nella Regione Lazio l’Osservatorio regionale per l’attuazione della legge Delrio : “ Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle province, sulle Unioni e fusioni di Comuni”. L’Osservatorio, come stabilito  in Conferenza unificata Stato, Regioni, Comuni e Province, sarà la sede di coordinamento per la ricognizione delle funzioni amministrative provinciali e avrà il compito di formulare proposte per la loro riallocazione nel livello istituzionale più adeguato: comunale, intercomunale, provinciale, regionale.
Insomma, come ha più volte ripetuto il nuovo presidente della Provincia di Rieti, siamo in piena fase costituente del riassetto del sistema di governo regionale e di una rimodulazione dei compiti dell’area vasta provinciale che dovrà avvenire “ secondo logiche e modelli organizzativi che potranno essere diversi da regione e regione, individuando l’ambito territoriale ottimale per l’esercizio di ciascuna di esse” ( ministro Lanzetta).
Che di riassetto della macchina amministrativa ci fosse il bisogno è cosa certa, sia in termini di distribuzione delle funzioni, di eliminazione delle loro duplicazioni, di riduzione della burocrazia ( massacro per le piccole e medie imprese) oltre che di riduzione della spesa pubblica. Il problema è che in una fase “ costituente” si ha bisogno soprattutto di nervi saldi, perché di certo c’è ben poco. E se all’incertezza del che fare si aggiunge quella della certezza che le casse provinciali saranno sempre più vuote, minimo c’è lo smarrimento.
E di smarrimento, ieri, nel primo vero Consiglio della nuova Provincia ce n’era non poco. Il primo era quello dei consiglieri, eletti da altri consiglieri e sindaci invece che dai cittadini. E’ chiaro che è tutta un’altra cosa. La dimensione politica, tra chi governa e chi è parte minoritaria si annulla o quasi. Tutti sono chiamati a trovare insieme le migliori soluzioni.
 Non è facile entrare in questa dimensione e le parole del sindaco di Cittaducale, Ermini, lo ha espresso in modo chiaro : “ Sto a disagio perché non ho capito bene qual è il mio ruolo”. Un disagio comprensibile, perché in effetti l’impressione che si riceveva ieri era che ci fosse un Presidente che si limitava semplicemente a comunicare al Consiglio l’adozione di decisioni prese.
Ma da parte sua il presidente Rinaldi è “ appeso” alle decisioni regionali, non proprio rapidissime. Per ora le funzioni restano le stesse di prima, col particolare non secondario che la Legge di stabilità ha previsto un taglio per le Province di un miliardo di euro e il concorso economico delle province alla riduzione della spesa della pubblica amministrazione. “ Avessi saputo prima dei tagli per gli enti provinciali non avrei accettato l’incarico che in tanti mi hanno pregato di ricoprire”, ha detto il Presidente Rinaldi.
Per la provincia di Rieti il “ sacrificio finanziario” è di 6.250.175,00 per il 2013 e di 6.573.931,00 per il 2014. Come si può fare a sostenere il carico delle tante società partecipate che gravano sul bilancio provinciale, come l’Università o l’Istituzione Formativa, per dirne solo due ?
Soprattutto, come si fa a salvare dal fallimento “ Risorse Sabine”, società partecipata che, stando al consigliere Gerbino, è stata gonfiata di dipendenti perché è stata soltanto una “operazione clientelare”. E come si fa a sostenere la spesa corrente per i dipendenti della Provincia? I prepensionamenti sono una possibilità, ma hanno gli stessi limiti dei tagli lineari: rischiano di far perdere all’amministrazione figure necessarie e lasciarne altre superflue.
E che fare del patrimonio provinciale? Soprattutto che fare con gli impianti sportivi? Il Comune di Rieti in pre dissesto può accollarsi la manutenzione del PalaSojourner, della pista ciclabile, della piscina di Rieti, di quella realizzata al Terminillo? Secondo il Presidente, le strade possibili sono una ristrutturazione del debito con la Cassa Deposito e Prestiti, non certo a costo zero, e vendere ettari di terreno intorno agli impianti sportivi. Ammetto di aver provato un brivido pensando ad altro consumo di suolo.
Insomma, i problemi sono tanti e , in attesa di conoscere le decisioni regionali, servirà, oltre le solite querimonie contro i tagli governativi, anche uno “ sforzo di fantasia”, come detto dal Presidente. Come non essere d’accordo? Ma accanto alla fantasia dovrà correre il senso di responsabilità e l’impegno, della parte politica e quella tecnica, a fare presto, là dove si può, per portare a termine opere pubbliche finanziate come la Rieti-Torano,  importantissima per dare al territorio reatino una chance di sviluppo.
In chiusura del lungo Consiglio,  dulcis in fundo, si è parlato di Dimensionamento scolastico. Si è detto che si farà qualsiasi cosa non comporti spesa. Qualsiasi richiesta da parte di scuole e comuni sarà accolta, ma senza oneri per la Provincia. L’unica promessa possibile è che si busserà quotidianamente alle porte regionali.
Agli studenti, da poco tornati alla normale attività scolastica dopo alcuni giorni di azioni di protesta, e  incontrati qualche giorno fa in Provincia, il presidente Rinaldi, invece, ha rivolto un invito: “ Serve generosità verso i compagni meno fortunati. Le scuole di Rieti sono in condizioni decisamente migliori rispetto a quelle di Cittaducale e Passo Corese”.
Parole condivisibili sotto tutti i profili, compreso quello educativo. In un momento di crisi ognuno, qualsiasi età abbia e qualsiasi funzione svolga, dovrebbe esercitare più solidarietà e responsabilità. La stessa generosità la chiedono i cittadini a chi oggi deve attuare, presto e bene, la riforma Delrio. Senza dimenticare che i tagli, certo, fanno male e a soffrirne saranno soprattutto i cittadini, ma che oggi si sconta quanto di sbagliato, soprattutto in termini di sprechi , si è fatto ieri.