Lunedì scorso,
23 Novembre, si è insediato nella Regione Lazio l’Osservatorio regionale per
l’attuazione della legge Delrio : “ Disposizioni sulle Città metropolitane,
sulle province, sulle Unioni e fusioni di Comuni”. L’Osservatorio, come
stabilito in Conferenza unificata Stato,
Regioni, Comuni e Province, sarà la sede di coordinamento per la ricognizione
delle funzioni amministrative provinciali e avrà il compito di formulare
proposte per la loro riallocazione nel livello istituzionale più adeguato:
comunale, intercomunale, provinciale, regionale.
Insomma, come ha
più volte ripetuto il nuovo presidente della Provincia di Rieti, siamo in piena
fase costituente del riassetto del sistema di governo regionale e di una
rimodulazione dei compiti dell’area vasta provinciale che dovrà avvenire “
secondo logiche e modelli organizzativi che potranno essere diversi da regione
e regione, individuando l’ambito territoriale ottimale per l’esercizio di
ciascuna di esse” ( ministro Lanzetta).
Che di riassetto
della macchina amministrativa ci fosse il bisogno è cosa certa, sia in termini
di distribuzione delle funzioni, di eliminazione delle loro duplicazioni, di
riduzione della burocrazia ( massacro per le piccole e medie imprese) oltre che
di riduzione della spesa pubblica. Il problema è che in una fase “ costituente”
si ha bisogno soprattutto di nervi saldi, perché di certo c’è ben poco. E se
all’incertezza del che fare si aggiunge quella della certezza che le casse
provinciali saranno sempre più vuote, minimo c’è lo smarrimento.
E di
smarrimento, ieri, nel primo vero Consiglio della nuova Provincia ce n’era non
poco. Il primo era quello dei consiglieri, eletti da altri consiglieri e
sindaci invece che dai cittadini. E’ chiaro che è tutta un’altra cosa. La
dimensione politica, tra chi governa e chi è parte minoritaria si annulla o quasi.
Tutti sono chiamati a trovare insieme le migliori soluzioni.
Non è facile entrare in questa dimensione e le
parole del sindaco di Cittaducale, Ermini, lo ha espresso in modo chiaro : “
Sto a disagio perché non ho capito bene qual è il mio ruolo”. Un disagio
comprensibile, perché in effetti l’impressione che si riceveva ieri era che ci
fosse un Presidente che si limitava semplicemente a comunicare al Consiglio
l’adozione di decisioni prese.
Ma da parte sua
il presidente Rinaldi è “ appeso” alle decisioni regionali, non proprio
rapidissime. Per ora le funzioni restano le stesse di prima, col particolare
non secondario che la Legge di stabilità ha previsto un taglio per le Province
di un miliardo di euro e il concorso economico delle province alla riduzione
della spesa della pubblica amministrazione. “ Avessi saputo prima dei tagli per
gli enti provinciali non avrei accettato l’incarico che in tanti mi hanno
pregato di ricoprire”, ha detto il Presidente Rinaldi.
Per la provincia
di Rieti il “ sacrificio finanziario” è di 6.250.175,00 per il 2013 e di
6.573.931,00 per il 2014. Come si può fare a sostenere il carico delle tante
società partecipate che gravano sul bilancio provinciale, come l’Università o
l’Istituzione Formativa, per dirne solo due ?
Soprattutto,
come si fa a salvare dal fallimento “ Risorse Sabine”, società partecipata che,
stando al consigliere Gerbino, è stata gonfiata di dipendenti perché è stata
soltanto una “operazione clientelare”. E come si fa a sostenere la spesa
corrente per i dipendenti della Provincia? I prepensionamenti sono una
possibilità, ma hanno gli stessi limiti dei tagli lineari: rischiano di far
perdere all’amministrazione figure necessarie e lasciarne altre superflue.
E che fare del
patrimonio provinciale? Soprattutto che fare con gli impianti sportivi? Il
Comune di Rieti in pre dissesto può accollarsi la manutenzione del
PalaSojourner, della pista ciclabile, della piscina di Rieti, di quella
realizzata al Terminillo? Secondo il Presidente, le strade possibili sono una ristrutturazione
del debito con la Cassa Deposito e Prestiti, non certo a costo zero, e vendere
ettari di terreno intorno agli impianti sportivi. Ammetto di aver provato un
brivido pensando ad altro consumo di suolo.
Insomma, i
problemi sono tanti e , in attesa di conoscere le decisioni regionali, servirà,
oltre le solite querimonie contro i tagli governativi, anche uno “ sforzo di
fantasia”, come detto dal Presidente. Come non essere d’accordo? Ma accanto
alla fantasia dovrà correre il senso di responsabilità e l’impegno, della parte
politica e quella tecnica, a fare presto, là dove si può, per portare a termine
opere pubbliche finanziate come la Rieti-Torano, importantissima per dare al territorio
reatino una chance di sviluppo.
In chiusura del
lungo Consiglio, dulcis in fundo, si è
parlato di Dimensionamento scolastico. Si è detto che si farà qualsiasi cosa
non comporti spesa. Qualsiasi richiesta da parte di scuole e comuni sarà
accolta, ma senza oneri per la Provincia. L’unica promessa possibile è che si
busserà quotidianamente alle porte regionali.
Agli studenti,
da poco tornati alla normale attività scolastica dopo alcuni giorni di azioni
di protesta, e incontrati qualche giorno
fa in Provincia, il presidente Rinaldi, invece, ha rivolto un invito: “ Serve
generosità verso i compagni meno fortunati. Le scuole di Rieti sono in
condizioni decisamente migliori rispetto a quelle di Cittaducale e Passo
Corese”.
Parole
condivisibili sotto tutti i profili, compreso quello educativo. In un momento
di crisi ognuno, qualsiasi età abbia e qualsiasi funzione svolga, dovrebbe
esercitare più solidarietà e responsabilità. La stessa generosità la chiedono i
cittadini a chi oggi deve attuare, presto e bene, la riforma Delrio. Senza
dimenticare che i tagli, certo, fanno male e a soffrirne saranno soprattutto i
cittadini, ma che oggi si sconta quanto di sbagliato, soprattutto in termini di
sprechi , si è fatto ieri.