Detesto conversare al telefono e farci le interviste men che
meno. Il mezzo è freddo e mi mancano lo
sguardo, la gestualità, la persona nel suo insieme. Ecco perché, dopo una breve
chiacchierata al telefono con il grande Mogol, nato Giulio Rapetti, ma ora Mogol anche per l’anagrafe, pur ricevendo dal suo staff
l’invito a ripetere la telefonata, non
l’ho fatta.
Mi limiterò al racconto del breve scambio. “ Pronto, buon
giorno, sono la tal dei tali, blogger e giornalista freelance ospitata dal
Giornale di Rieti e vorrei intervistarla sulla sua venuta a Poggio Bustone”.
Lui. “ Un attimo che abbasso il volume del televisore”. Torna e ripeto quanto
sopra con l’aggiunta “ Potrei incontrarla prima dell’evento che si terrà a
Poggio Bustone il 24 settembre per raccogliere fondi a favore dei terremotati
dei comuni del reatino?”.
“Non so. Io ora debbo
fare qualcosa su Rai1… ma tanto non mi rivedo mai”. “ Ah, sì, la capisco, nemmeno
io mi rileggo”. La conversazione, nonostante tutto, si fa interessante. Mogol, uno
degli artisti più prolifici e creativi della musica pop italiana, sembra
nutrire qualche insicurezza. Ma è psicologia spicciola. E indebita proiezione. Quindi chiedo: “ Come mai non si rivede mai? “. “
Perché non mi interessa”.
Io passo oltre: “ Allora, se lei è d’accordo, se si potrà combinare un incontro per
l’intervista, parlerei non dell’autore e coautore di un numero sterminato di
testi musicali, né dei suoi problemi con la vedova di Battisti sull’eredità
musicale del marito, ché su quello si sa tutto e in fondo è una cosa privata.
Mi piacerebbe parlare del Mogol generoso, attento alla solidarietà, al
non-profit, alla cultura. Potrei avere
qualche minuto quando verrà a Poggio Bustone?”. “ Sì, verrò per le popolazioni
che hanno subito il terremoto. Veda lei come fare”.
E’ possibilista. La cosa migliore mi sembra quella di
contattare gli organizzatori. Parlo con l’avvocato Egidio Sabetta,
dell’assessorato alla Cultura del Comune di Poggio Bustone. “ Anche noi abbiamo voluto contribuire alla
solidarietà a favore delle vittime del
sisma. Il 24 settembre 2016 ore 21,00, ci
sarà ingresso libero al concerto. L’offerta sarà discrezionale. L’ evento è storico perché per la prima volta Mogol sarà sul palco in via ufficiale nel Paese natale di Battisti. Se verrà forse potrà
intervistarlo”.
Invitare Mogol, mi dico, è stata scelta quasi obbligata, ma non
solo per il sodalizio che l’autore ebbe con Lucio Battisti. All’artista non si
debbono solo meravigliose canzoni, ma anche realizzazioni altamente
benefiche. La Squadra Nazionale
Cantanti, nata nel 1981 con scopi umanitari e i cui proventi hanno destinazione esclusivamente
solidale è una sua creatura. Nel 2002 la
squadra non profit fu nominata
Ambasciatrice di buona volontà della Fao.
Sempre a Mogol si deve la nascita di una scuola che ha come
obiettivo di formare non solo artisti, ma persone. L’attenzione all’etica della
comunicazione è al primo posto. E in tempi in cui se ne fa un uso aggressivo,
talvolta nefasto, è obiettivo più che
opportuno.
Glielo dico. “ Il Centro Europeo di Toscolano, sì. E’
l’Università della musica popolare
italiana che ho fondato nel 1992 in Umbria. Arrivano ragazzi straordinari da
ogni parte d’Italia che hanno come insegnanti gli artisti che ce l’hanno fatta.
Per loro è una grande opportunità e di questo sono molto contento”, mi dice
l’artista al telefono.
Si sente che è contento di come è cresciuto il prodotto di
un progetto che parla della migliore italianità. Ed ha ragione, perché il CET,
Centro di Eccellenza Universitario della musica Popolare, è stato riconosciuto
come Centro di Interesse Pubblico dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la sua unicità a livello
nazionale, ed è Centro di
Eccellenza Universitario della Musica Popolare.
Ci lasciamo con un accordo sfumato e senza perimetri esatti.
Esco dalla telefonata con l’eccitazione di una adolescente. Parlare, anche se
per poco, con l’autore di canzoni che mi hanno fatto provare immense emozioni è
stato inebriante. Una scossa alla imperturbabilità a cui costringe un presente
carico di fatti tragici come il sisma per cui è nato l’evento del 24 Settembre.