venerdì 23 settembre 2016

Mogol a Poggio Bustone: un evento storico e solidale

Detesto conversare al telefono e farci le interviste men che meno.  Il mezzo è freddo e mi mancano lo sguardo, la gestualità, la persona nel suo insieme. Ecco perché, dopo una breve chiacchierata al telefono con il grande Mogol,  nato Giulio Rapetti, ma ora Mogol  anche per l’anagrafe, pur ricevendo dal suo staff l’invito a ripetere la telefonata, non l’ho fatta.

Mi limiterò al racconto del breve scambio. “ Pronto, buon giorno, sono la tal dei tali, blogger e giornalista freelance ospitata dal Giornale di Rieti e vorrei intervistarla sulla sua venuta a Poggio Bustone”. Lui. “ Un attimo che abbasso il volume del televisore”. Torna e ripeto quanto sopra con l’aggiunta “ Potrei incontrarla prima dell’evento che si terrà a Poggio Bustone il 24 settembre per raccogliere fondi a favore dei terremotati dei comuni del reatino?”.

“Non so.  Io ora debbo fare qualcosa su Rai1… ma tanto non mi rivedo mai”. “ Ah, sì, la capisco, nemmeno io mi rileggo”. La conversazione, nonostante tutto, si fa interessante. Mogol, uno degli artisti più prolifici e creativi della musica pop italiana, sembra nutrire qualche insicurezza. Ma è psicologia spicciola. E  indebita proiezione. Quindi  chiedo: “ Come mai non si rivede mai? “. “ Perché non mi interessa”.

Io passo oltre: “ Allora, se lei è d’accordo,  se si potrà combinare un incontro per l’intervista, parlerei non dell’autore e coautore di un numero sterminato di testi musicali, né dei suoi problemi con la vedova di Battisti sull’eredità musicale del marito, ché su quello si sa tutto e in fondo è una cosa privata. Mi piacerebbe parlare del Mogol generoso, attento alla solidarietà, al non-profit, alla cultura.  Potrei avere qualche minuto quando verrà a Poggio Bustone?”. “ Sì, verrò per le popolazioni che hanno subito il terremoto. Veda lei come fare”.

E’ possibilista. La cosa migliore mi sembra quella di contattare gli organizzatori. Parlo con l’avvocato Egidio Sabetta, dell’assessorato alla Cultura del Comune di Poggio Bustone.  “ Anche noi abbiamo voluto contribuire alla solidarietà  a favore delle vittime del sisma. Il 24 settembre 2016 ore 21,00,  ci sarà ingresso libero al concerto. L’offerta sarà discrezionale. L’ evento è  storico perché per la prima volta  Mogol sarà sul palco in via ufficiale nel  Paese natale di Battisti. Se verrà forse potrà intervistarlo”.

Invitare Mogol, mi dico, è stata scelta quasi obbligata, ma non solo per il sodalizio che l’autore ebbe con Lucio Battisti. All’artista non si debbono solo meravigliose canzoni, ma anche realizzazioni altamente benefiche.  La Squadra Nazionale Cantanti, nata nel 1981 con scopi umanitari e i cui  proventi hanno destinazione esclusivamente solidale è una sua creatura. Nel  2002 la squadra non profit  fu nominata Ambasciatrice di buona volontà della Fao.

Sempre a Mogol si deve la nascita di una scuola che ha come obiettivo di formare non solo artisti, ma persone. L’attenzione all’etica della comunicazione è al primo posto. E in tempi in cui se ne fa un uso aggressivo, talvolta nefasto,  è obiettivo più che opportuno.

Glielo dico. “ Il Centro Europeo di Toscolano, sì. E’ l’Università della  musica popolare italiana che ho fondato nel 1992 in Umbria. Arrivano ragazzi straordinari da ogni parte d’Italia che hanno come insegnanti gli artisti che ce l’hanno fatta. Per loro è una grande opportunità e di questo sono molto contento”, mi dice l’artista al telefono.

Si sente che è contento di come è cresciuto il prodotto di un progetto che parla della migliore italianità. Ed ha ragione, perché il CET, Centro di Eccellenza Universitario della musica Popolare, è stato riconosciuto come  Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la sua unicità a livello nazionale, ed è Centro di Eccellenza Universitario della Musica Popolare.

Ci lasciamo con un accordo sfumato e senza perimetri esatti. Esco dalla telefonata con l’eccitazione di una adolescente. Parlare, anche se per poco, con l’autore di canzoni che mi hanno fatto provare immense emozioni è stato inebriante. Una scossa alla imperturbabilità a cui costringe un presente carico di fatti tragici come il sisma per cui è nato l’evento del 24 Settembre.




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