venerdì 4 febbraio 2011

e- mail agli amici di Sabina radicale: io il 13 andò a manifestare

Come mi capita qualche volta, ricevendo montagne di posta mi sono persa questa conversazione, ma, per fortuna, sono ancora in tempo a contribuire alla discussione.
Il 13 andò a Roma
Perchè? Perchè credo che certe volte bisogna essere fedeli a se stessi senza doverlo motivare più di tanto. Ma tenterò di farlo.
L'Italia che viviamo non mi piace. Non mi piace il berlusconismo come sistema culturale che ha annullato ogni distinguo, ogni differenza, ogni possibilità di giudizio morale alla luce di un giustificazionismo, a volte sincero, a volte di maniera: non si può essere moralisti, bacchettoni, bigotti e via dicendo.
Per come la vedo io la libertà non è licenza.
Da liberale laica detesto tutti gli assolutismi e l'imposizione corrente dell' abbattimento di ogni paletto etico e morale, da parte dei molti che nulla hanno da eccepire sul comportamento del premier, a me pare un nuovo assolutismo.
La sessualità, come è proposta oggi, anche dalle vicende di Ruby e compagnia esprime una povertà mortale. Non c'è nulla di gioioso, di erotico, di bello in quello che viene trasmesso ai giovani, maschi e femmine, ma un'ansia consumistica di nessun valore esistenziale.
Quello che si trasmette è il coito come merce: i vecchi ricchi comprano i corpi giovani. I giovani che recepiscono questa cultura che reifica la sessualità l'associano, inevitabilmente,all'aggressività, quando non alla violenza.
A differenza di quello che dice Paolo, nelle vicende note non c'è libertà, nè libertinismo, c'è solo l'esaltazione di un modo di relazionarsi basato sulla reciproca utilzzazione.
Questa è una cultura mefitica per le nuove generazioni e soprattutto per le donne, ahimè, le più vulnerabili per diversi fattori.
Credo che sia ora di dire basta. E' giusto che lo dicano le donne, perchè questa italia ci riporta indietro di decenni. Sta tornando l'immagine, da una parte, della " foemina instrumentum diaboli"( le troie, le utilizzatrici delle voglie del vecchio satiro...), dall'altro della donna per bene, che magari sta a casa perchè non trova il lavoro e che si adatta alla mercificazione di sè, in un modo o nell'altro.
A parte ciò, siamo davvero la barzelletta d'Europa e se gli uomini possono trovare frizzicante l'immagine dell'uomo che compra culi e tette, per la donna è devastante.
Io vado. E vado a Roma perchè conviene essere tante là dove si è sotto i riflettori, visto che ormai conta solo quello che dice e fa vedere la televisione...
 

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